venerdì 28 aprile 2017

Vero Amore? Non meno di 24 carati!!!


L’immagine che vedete sopra è quella di uno spot pubblicitario lanciato dalla De Beers nel 1980 che dice “Due mesi di stipendio mostrano alla futura signora Smith come sarà il futuro!”, riferito al diamante al dito della modella. In parole povere, l’anello di fidanzamento deve costare al futuro sposo almeno due stipendi. La tradizione è diffusa in tutto il mondo anglosassone e sembra che anche nell’Europa centrale stia diventando usanza.

Io stessa ho presenziato a Malta (isola che ha vissuto la colonizzazione britannica e che vive ancora forte l'influenza della cultura anglosassone) a discussioni fra colleghe che cercavano di capire se davvero il diamante che avevano al dito fosse all’altezza dei due stipendi del fidanzato. Ultimamente mi sono imbattuta di nuovo in questo discorso con un amico a Vienna, che stava risparmiando appunto i due mesi di stipendio per comprare l’anello del fatidico sì.

Per quanto ne sappia in Italia non vige questa regola e il fidanzato in genere compra un anello secondo le proprie possibilità senza rischiare di essere piantato in caso lo scontrino non sia gradito all’amata ma, a quanto pare, la regola esiste in altri Paesi e viene anche applicata fermamente.

Mi sembra di capire che questo messaggio implichi che l’uomo che non spende due stipendi per l’anello non ama abbastanza la sua donna e non è un uomo degno da sposare.
Quindi che deve fare un uomo che non può permettersi una spesa di questo tipo?
Oppure: un uomo che non vuole spendere una cifra rilevante per un anello e preferisce magari regalare un viaggio, sarebbe un aspirante marito da scartare?

In pratica stiamo “pesando” l’amore in carati. Più l’anello è costoso più ti amo.

Onestamente questa foto mi mette una gran tristezza. Mi mette tristezza il fatto che la De Beers abbia licenza di dire quanto debba valere un amore. E il fatto stesso che la regola venga applicata implica che siamo schiavi del marketing e di un consumismo fuori misura.
Per non parlare poi della mercificazione della donna ridotta a un oggetto da comprare a suon di carati!

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