Stati
Uniti, Casa bianca: a questo tavolo, dove si prendono decisioni in
merito ai cambiamenti nell’assistenza sanitaria per le donne
incinte, non siedono donne.
Sorpresi?
Probabilmente
no, dato che la storia politica mondiale ha raramente visto donne
sedute a tavoli come questi. Non si ricordano donne sedute al
Congresso di Vienna nel 1815, alla conferenza di pace di Parigi del
1919, ai trattati di pace di Parigi del 1947, né agli incontri che
portarono al Patto di Londra del 1915, patto che sancì l’ingresso
dell’Italia nella prima guerra mondiale.
Ciononostante
a nessuna di loro fu mai chiesto: “Ehi, come è stato perdere un
figlio in guerra, quel figlio che tu hai tenuto in grembo per nove mesi,
maciullato da una guerra sulla quale tu non hai avuto nessuna voce in
capitolo?”
Insomma,
le donne facevano figli perchè gli uomini potessero sedersi al
tavolo dei vincitori.
Del
resto non serve nemmeno andare così indietro. In culture tuttora
vigenti e nemmeno troppo tempo fa nella nostra cultura italiana, la
donna era un bene di cui decidono gli uomini: i padri per le figlie,
i mariti per le mogli, i fratelli per le sorelle. Fino ad una
quarantina di anni fa in Italia tali decisioni riguardavano perfino
l’intimità fisica della donna tanto che era l’uomo a decidere
se la propria moglie potesse fare uso di metodi contraccettivi (per
legge).
Ed
ora ci risiamo, anche a questo tavolo 30 uomini decidono sulla
copertura sanitaria relativa a maternità, gravidanza, addirittura
screening per malattie quali cancro alla mammella e collo dell’utero.
E
anche stavolta neonati, utero e mammella ce li mettono le donne!
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