martedì 25 luglio 2017

Non fare il gentile con me, sai?

L’ultima volta vi ho parlato degli intramontabili stereotipi femminili. Oggi vi parlo di qualcosa di meno palese, ma a volte sconcertante.


Vi siete mai accorti quanto la gentilezza riesca a fare paura e a destabilizzare? Anche il più banale atto di cortesia rende le persone che ci circondano sospettose.
Vi racconto un episodio che mi è capitato a Malta, un paio di anni fa. 
 

Mi trovo in un ufficio pubblico per sbrigare una procedura burocratica. È estate, fa caldissimo e siamo senza aria condizionata.

Per procedere devo aspettare un mio amico e nel frattempo mi munisco di numero e mi metto in coda. Purtroppo il mio amico tarda e il mio turno allo sportello si avvicina.

Dato che non posso utilizzare il mio numero penso bene di scambiarlo con qualche persona più indietro di me.

"Vuole il mio numero? Vedo che lei deve aspettare altri venti numeri. Dia pure a me il suo e usi questo, così il prossimo è lei!"
 


Mi aspetto che accetti immediatamente lo scambio, invece mi guarda con faccia perplessa, stringendo più forte il proprio biglietto nella mano e guardando il mio.
La sua espressione è palese: dove sta la fregatura?
 


Dopo un attimo farfuglia un no proprio come quando rifiuti di comprare qualcosa da un venditore ambulante. Provo con qualcun altro, ma la riposta è sempre la stessa. Butto il mio numero nel cestino e, un po’ triste, ne prendo un altro dalla macchinetta. Triste perché perfino in una situazione così innocua, si rivela la diffidenza dell’essere umano nei confronti del proprio simile. 
 


Ma è sempre stato così? Davvero l’uomo non riesce a concepire un atto gentile che non preveda un tornaconto? Oppure la società attuale è talmente marcia da non permettere mai, nemmeno per un secondo, di abbassare la guardia, anche quando si tratta dello scambio del numero di attesa a uno sportello pubblico?
 

Triste dirlo, ma oggigiorno risulta più normale e ben accetto un gesto di scortesia, risultano più normali gli atti di violenza di cui sentiamo parlare ogni  giorno al Tg.

Ecco, quelli sono la normalità: la gentilezza no, la gentilezza fa paura!

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