martedì 13 giugno 2017

Italiano vero


Dopo  un  infinito  pellegrinaggio  fra  Italia  e Europa,  mi  ritrovo  nel  2015  a  lavorare a Vienna,  la  signorile  capitale  Austriaca. Assunta  da  una  multinazionale  mi relaziono quotidianamente  con  persone  di tutto  il  mondo,  ma  di  italiani  all'inizio  non se  ne vedono. 

Mannaggia, penso  fra  me  e  menon pretendo  marchigiani,  ma  almeno  un italiano con cui sparare qualche cavolata nella mia madre lingua! Rassegnata mi immergo nel tran tran lavorativo e un bel giorno scopro che questi rari esseri,  gli Italiani,  sono  presenti  in  azienda,  ma  nelle sedi  di  altri  paesi  e  presto  mi trovo ad avere una riunione con uno di loro

Oh  che  bello!
Penso  prima  di  accedere  a skype: Finalmente  du'  chiacchiere  come  si deve!
Dopo l'esordio di presentazione chiedo innocentemente  ... e tu di dove sei?
Risposta: Ma sai, io non sono più Italiano...
Ah... e da quanto tempo sei via?
Eh... 3 anni ormai...

Cioè, fammi un attimo capire...  a occhio e croce avrai 32 anni, quindi, facendo una botta  di conti, hai  vissuto  all'estero  sì e  no  il  10%  della  tua  vita... e... non  sei  più Italiano? 
La  conversazione  prosegue  su  toni lavorativi  in  un  perfetto  accetto  romanaccio che dimostra la totale estraneità dal Bel Paese ovviamente. 

Dopo qualche tempo me ne capita un altro. Non contenta del primo misero tentativo di approccio fra connazionali esordisco di nuovo con: Di dove sei?
Ma sai... io ormai non sono più Italiano...
Ma che è, una moda?
Sono via da 7 anni ormai...
E anche questo a occhio e croce sarà sui 45... quindi, a quanto pare,  un 15% della vita trascorso all'estero autorizza il cambiamento di nazionalità

Il fatto è che, purtroppo, e mi duole al cuore dirlo, essere italiani all'estero significa spesso avere una marcia in meno. Non di rado gli Italiani, specialmente in ambienti lavorativi, tendono a ripudiare la madrepatria come se se ne vergognassero. 
Mi rendo conto che di magre figure nei confronti dell'Europa e del mondo ne abbiamo fatte tante, per carità, ma non dimentichiamoci delle cose bellissime che ci sono nel nostro paese e di una verve innata che illumina tutti gli ambienti in cui ci troviamo su, ragazzi, siamo gli unici in grado di abbinare un paio di scarpe con una cintura! 

Nonostante ormai da quasi 10 anni all'estero, mi ritengo ancora fiera mia nazione  di provenienza:  porto  sempre  con  me  la  mia  Italiani  che  può essere  l'amore  per  il  buon cibo,  per  il  cielo  blu  e  il  sole,  per l'arte,  per le risate, per le  cose semplici  (perchè,  tutto sommato,  a  noi  italiani  basta  poco  per  divertirci),  porto  con me  l'amore  per  tutto  ciò che è gioco, per lo scherzo, per la nostra lingua definita la lingua degli  angeli perche' melodiosa e,  quando  mi  chiedono  di  che nazionalità sono, sfoggio un sorriso radioso e rispondo: Im Italian!

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